LE TESI DELLO SPINE CENTER | Chiara Terenziani e Tiziana Tampellini
Anche quest’anno lo Spine Center ha ospitato i ragazzi dell’Università UNIMORE per redigere le TESI SPERIMENTALI.
Siamo molto orgogliosi dei ragazzi che si sono laureati con il massimo dei voti, e che sono stati quindi premiati per il loro lavoro!
Nello specifico vogliamo complimentarci con Chiara e Tiziana, che con grande entusiasmo e professionalità hanno portato a termine la loro tesi sullo :
“STUDIO SPERIMENTALE SULLE RELAZIONI TRA ARTO INFERIORE E RACHIDE CERVICALE: CATENA STATICA-DINAMICA POSTERIORE E CATENA SPIRALE ANTERIORE.”
Ecco il loro Abstract di Tesi
OBIETTIVO
Lo studio ha l’obiettivo di verificare, in primo luogo, se esiste una relazione funzionale tra l’arto inferiore (tibio-tarsica e piede) e il tratto di rachide cervicale. In secondo luogo, se questa relazione è piano specifica. La catena analizzata è la catena statica-dinamica posteriore (CSDP).
CONTESTO
È già stata dimostrata l’esistenza anatomica delle catene miofasciali grazie a studi “in vivo” e che la tensione prodotta da un muscolo viene trasmessa, attraverso il tessuto connettivo, a tutti i muscoli della catena miofasciale di appartenenza, anche se non adiacenti al muscolo stesso.
MATERIALI E METODI
Studio randomizzato controllato che ha coinvolto 82 soggetti volontari (49M e 33F) di età compresa tra i 20 e i 30 anni, senza patologie muscolo-scheletriche o neurologiche. Ciascun soggetto, durante le valutazioni, era seduto su una sedia con schienale e braccioli. Le misurazioni sono state rilevate con goniometro digitale Free4Act, posizionato sulla fronte. Lo strumento era collegato al software Biomech tramite Bluetooth, installato sul pc. I dati raccolti sono stati trascritti su un foglio Excel.
A ciascun soggetto sono stati richiesti 3 movimenti di flesso-estensione (prima, durante e dopo contrazione). Al gruppo 1 (sperimentale) è stata richiesta una plantiflessione bilaterale e al gruppo 2 (controllo) un’intrarotazione dei piedi bilaterale.
RISULTATI
Il gruppo 1 ha registrato un aumento statisticamente significativo della media del ROM cervicale in estensione durante l’esercizio (da 79,28 a 84,78) che è permaso dopo l’esercizio (da 84,78 a 86,71).
Per quanto riguarda il gruppo 2, non si sono registrati cambiamenti statisticamente significativi.
CONCLUSIONI
L’aumento del ROM in estensione del rachide cervicale nel gruppo 1, che attivava la CSDP, ci porta ad affermare che esiste una relazione funzionale tra arto inferiore e rachide cervicale per quanto riguarda la CSDP.