Prevenzione della lesione del LCA del ginocchio
In letteratura sono riportati dei dati che suggeriscono che la donna utilizza delle strategie neuromuscolari che incrementano il carico del ginocchio in valgo- adduzione, il quale rappresenta una importante componente lesionale del LCA (McLean et al. 2004; Myer et al. 2005).
Una delle cause della maggiore frequenza della lesione del LCA nelle donne è attribuibile, quindi, ad un’alterata coordinazione neuromuscolare; come tale possiamo inserire, come eziopatogenesi, la lesione del LCA nelle “impairment sindrome” della Sahrmann (2002).
Questa erronea coordinazione motoria può essere recuperata con uno specifico allenamento.
Questo allenamento deve essere indirizzato a far prendere coscienza all’atleta dell’abnorme movimento e attraverso la continua ripetizione a secco, reimpostare in modo corretto la ricaduta.
Diversi lavori sono stati pubblicati sulla valutazione di un programma di allenamento neuromuscolare coordinativo nella riduzione dei gesti sportivi a rischio e dell’incidenza della lesione del LCA.E’ stato eseguito anche una revisione di una parte questi lavori con una valutazione statistica (metanalisi) dell’efficacia di un lavoro neuromuscolare sulla prevenzione dei rischi di lesione del LCA (Grindstaff et al. 2006); gli Autori riportano una evidente efficacia della prevenzione da parte di questi programmi specifici. Tali programmi si basano sulla consapevolezza al gesto utilizzato durante i movimenti a rischio (atterraggio dal salto, cambio di direzione, torsioni su un piede) e con esercizi specifici progressivamente modificando e automatizzando il gesto corretto.
E’ logico che questo “ricondizionamento” è più facilmente assimilabile quando il soggetto è giovane e facilmente plasmabile.
Alcuni lavori hanno provato a verificare se un programma specifico di prevenzione riesca a ridurre l’incidenza della lesione del LCA nelle donne. Uno dei primi di questi lavori (Hewett et al. 1999) ha valutato per una stagione agonistica 1263 atleti/e praticanti pallavolo, pallacanestro e calcio. Di questi 366 atlete hanno partecipato ad un programma specifico di prevenzione delle distorsioni del ginocchio. Tale programma, pubblicato 3 anni prima sempre dagli stessi Autori (Hewett et al. 1996), indirizzato a rinforzare soprattutto l’atterraggio partendo da una serie di salti eseguiti anche su superfici diverse, aveva comportato in un gruppo di atlete valutate prima e dopo un allenamento specifico di 6 settimane e confrontate con gruppi di controllo, una riduzione delle forza durante l’atterraggio, un riequilibrio in abduzione e adduzione e riequilibrio delle forze tra ischio e quadricipite. Nel gruppo analizzato nel 1999 da Hewett et al. si verificarono 14 lesioni legamentose, di queste 9 furono non da contatto e l’incidenza di queste 9 fu: 0 nel gruppo con l’allenamento specifico; 0.35 nel gruppo femminile di controllo; 0.05 nel gruppo di controllo maschile. Le atlete con allenamento specifico hanno presentato una incidenza 3.6 volte minore rispetto alle atlete senza allenamento specifico e tale incidenza non differiva dal gruppo di atleti maschi presi come gruppo di controllo.
Un altro lavoro prospettico non randomizzato (Myklebust et al. 2003) ha valutato per tre anni le atlete praticanti la pallamano del campionato di élite Norvegese. Il primo anno agonistico (1998-1999) è stato utilizzato come anno di controllo per la frequenza delle lesioni. Le seguenti due stagioni (1999–2000 e 2000–2001), invece, è stato applicato un programma di prevenzione che prevedeva 3 esercizi di equilibrio (combinazione di corsa, salti, agilità, equilibrio enfatizzando la tecnica corretta del gesto tecnico) con 5 livelli di difficoltà. Tali esercizi venivano eseguiti per 15 min. 3 volte a settimana per 5-7 settimane di precampionato, 1 volta a settimana durante il campionato. Durante la stagione di controllo 18 lesione da non contatto vennero registrate contro le 10 e le 7 dei due anni di successivi. La riduzione del rischio di traumi distorsivi calcolata è stata del 48% nel gruppo che aveva utilizzato il programma preventivo.
Una percentuale superiore (82%) di riduzione di rischio, comparata al gruppo di controllo, è stata riportata in un gruppo di atlete praticanti il calcio con età compresa tra i 14 e 18 anni (Mandelbaum et al. 2005). Tale percentuale arriva al 100% nella valutazione da parte di Petersen et al. ( 2005) in un gruppo di giocatrici di pallamano seguite per un anno con un programma che prevedeva, oltre ai già citati esercizi di forza, agilità ed equilibrio, un programma per incrementare la consapevolezza dell’esecuzione corretta del gesto tecnico e i comuni meccanismi lesionali.
In allegato download in PDF del capitolo esercizi di prevenzione delle rotture del LCA estratto dal testo Colonna S: Le Catene Miofasciali in Medicina Manuale. Il Ginocchio. EdizioniMartina, Bologna 2012
Bibliografia
Grindstaff TL; Hammill RR; Tuzson AE; Hertel J: Neuromuscular Control Training Programs and Noncontact Anterior Cruciate Ligament Injury Rates in Female Athletes: A Numbers-Needed-to-Treat Analysis. Journal of Athletic Training 2006;41(4):450–456
Hewett TE, Lindenfeld TN, Riccobene JV, Noyes FR: The effect of neuromuscular training on the incidence of knee injury in female athletes. A prospective study. Am J Sports Med. 1999;27(6):699-706
Hewett TE, Stroupe AL, Nance TA, Noyes FR: Plyometric training in female athletes. Decreased impact forces and increased hamstring torques. Am J Sports Med. 1996 ;24(6):765-73
Mandelbaum BR, Silvers HJ, Watanabe DS, et al.: Effectiveness of a neuromuscular and proprioceptive training program in preventing anterior cruciate ligament injuries in female athletes: 2-year follow-up. Am J Sports Med. 2005;33:1003–1010
McLean SG, Huang X, Su A, van den Bogert AJ: Sagittal plane biomechanics cannot injure the ACL during sidestep cutting. Clin Biomech (Bristol, Avon). 2004;19(8):828–838
Myer GD, Ford KR, Hewett TE. The effects of gender on quadriceps muscle activation strategies during a maneuver that mimics a high ACL injury risk position. J Electromyogr Kinesiol. 2005;15(2): 181–189
Myklebust G, Engebretsen L, Braekken IH, Skjolberg A, Olsen OE, Bahr R: Prevention of anterior cruciate ligament injuries in female team handball players: a prospective intervention study over three seasons. Clin J Sport Med 2003, 13(2):71-78.
Petersen W, Braun C, Bock W, Schmidt K, Weimann A, Drescher W, Eiling E, Stange R, Fuchs T, Hedderich J, Zantop T: A controlled prospective case control study of a prevention training program in female team handball players: the German experience.Arch Orthop Trauma Surg 2005 ;125: 614–621
Sahrmann SA: Diagnosis and treatment of movement impairment syndromes. Mosby, St. Louis, 2002