AGOPUNTURA

A cura di: Dott.ssa Vittoria Lauro, Medico Esperto in Agopuntura
Che cosa è l’Agopuntura?
L’Agopuntura, una tecnica medica preventiva e terapeutica, nasce circa 3.000 anni fa in Cina. Nel secolo scorso è stata diffusa in Occidente e dal 1986 è un atto medico in Italia. È una tecnica indolore, che utilizza degli aghi sottilissimi “monouso” che vengono posizionati dall’Agopuntore sul corpo del paziente, a seconda della patologia da trattare.
Ma a cosa serve l’Agopuntura?
Con l’Agopuntura si possono curare tutte le forme di dolore (ad es.: emicrania, cervicalgia, lombalgia, dolori mestruali, ecc.) e moltissime e svariate patologie non chirurgiche (ad es.: l’asma, l’ansia, il tono dell’umore non buono, l’insonnia, la sintomatologia peri-menopausale, l’infertilità, gli stati tensivi da stress, le dipendenze da fumo o da cibo, ecc.). In oncologia si applica per diminuire gli effetti collaterali che possono presentarsi a seguito della terapia oncologica.
Inoltre svolge anche un’azione preventiva per diverse patologie come l’asma allergica, l’emicrania cronica recidivante, la lombalgia cronica recidivante, ecc.
Perché viene inserita tra le Medicine Olistiche?
L’Agopuntura è una medicina olistica poiché si prende cura sia della parte fisica che della parte psichica del paziente, che sono sempre interconnesse l’una con l’altra.
L’Agopuntura viene utilizzata da sola o si può associare alla Medicina Occidentale?
L’Agopuntura può essere utilizzata da sola come valida soluzione terapeutica ma spesso si inserisce in un piano terapeutico multidisciplinare, in quanto non si sostituisce alla Medicina Occidentale ma ne è una valida alleata. Ciò comporta l’ideazione di un percorso personalizzato di Medicina Integrata, che porta quindi alla risoluzione della patologia.
L’Agopuntura ha effetti collaterali?
Quando viene effettuata da medici certificati, che abbiano effettuato un percorso formativo riconosciuto a livello nazionale, non presenta effetti collaterali. Proprio per questo può essere utilizzata nella popolazione anziana, spesso in terapia con più farmaci, e nelle donne gravide, che non possono assumere molti farmaci.