Rizoartrosi: Quando il "Like"... non piace
Il primo pollice umano sembra sia apparso circa 2 milioni di anni fa. L’artrosi è il consumo della cartilagine articolare e può manifestarsi in tutte le articolazioni del corpo umano, ma quando si instaura sul pollice prende il nome di Rizoartrosi. La Rizoartrosi rappresenta il 10% di tutte le localizzazioni artrosiche del corpo umano (colonna, ginocchio ed anca comprese).
Le teorie per spiegare la sua comparsa ed evoluzione sono numerose e differenti, di volta in volta messe in relazione a fattori predisponenti anatomici quali: anomala articolazione tra il trapezio ed il metacarpo e/o lassità dei legamenti del pollice. Questa localizzazione artiosica è più facilmente presente nelle donne, con un rapporto di circa 2 a 1 rispetto agli uomini, generalmente sopra i 60 anni, anche se nei casi più precoci si può verificare intorno ai 40 anni.
Per una specie animale come la nostra, che deve molto al pollice opponibile per utlizzare gli oggetti, soprattutto quando sono piccoli e sottli, la perdita di funzionalità del pollice, non è un disturbo da poco.
Quali sono i sintomi della Rizoartrosi?
Il dolore, la deformazione e la conseguente perdita di funzionalità dell’articolazione tra il polso e il pollice possono essere sintomi inequivocabili della Rizoartrosi. Chi ne soffre è limitato nei gesti quotidiani della prensione: gesti semplici come quelli che richiedono il movimento a pinza (pollice e l’indice che si toccano). Anche eseguire il semplice pollice in su del “social like” diventa faticoso. Quando fa tanto male diventa difficile persino prendere le posate o girare la chiave nella serratura della porta di casa. Nei casi avanzati progredisce fino a deformare il pollice (pollice a Z), renderlo completamente inutilizzabile.
La diagnosi?
Per fare diagnosi di Rizoartrosi molto spesso basta l’esame di uno specialista. In alcuni casi, soprattutto per valutare la gravità, si procede con una radiografia o una TAC, che mostrano l’immagine dell’osso deformato e l’erosione della cartilagine articolare.
Cure possibili?
Le cure per trattare la Rizoartrosi devono iniziare ai primi disturbi. Mentre è possibile arrestare il progredire dell’artrosi non è possibile, almeno finora, una regressione della patologia.
Tante volte quando inizia il dolore può essere già tardi.
La prima tappa è quella di usare un tutore, all’inizio solo di notte, per mantenere in posizione di riposo corretta l’articolazione sofferente. Se il tutore non porta a risultati tangibili si scelgono trattamenti fisiochinesiterapici.
La terapia manuale può dare una valido aiuto, soprattutto se coadiuvata dalla terapia fisica (diamagnetica, laserterpia, ecc) che aiuta a ridurre l’infiammazione.
Nei casi più avanzati è indicato l’infiltrazione di acido ialuronico.
La medicina rigenerativa con l’utilizzo delle cellule staminali può ulteriormente migliorare la sintomatologia, ma, come già detto, non fare regredire la patologia.
E se non passa? Beh non rimane che la chirurgia. Se tutte queste terapie conservative non riescono a mantenere sotto controllo il dolore si opterà per l’intervento chirurgico che consiste nella rimozione totale dell’osso trapezio (trapeziectomia) o alle volte sostituzione con delle protesi.
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