RAGIONI PRIMARIE PER LA CONSULTAZIONE OSTEOPATICA IN ITALIA: INDAGINE PROSPETTICA
L’osteopatia è una terapia manipolativa, riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), basata sul contatto manuale per la valutazione ed il trattamento del paziente.
Si pone come obiettivo il ripristino, tramite tecniche di manipolazione non invasive, dell’equilibrio globale del corpo. Il trattamento manipolativo osteopatico è il processo attraverso il quale l’osteopata approccia le disfunzioni somatiche (WHO benchmatk 2010). Dalle ultime indagini pubblicate dal ROI si evidenzia come la pratica osteopatica sia sempre più conosciuta in Italia: uno studio condotto da Eumetra Monterosa nel 2017 ha riferito che “due italiani su tre conoscono l’osteopatia e uno su cinque, vale a dire 10 milioni di italiani, si rivolge o si è rivolto ad un osteopata.”
Con la prospettiva di una crescente popolarità dell'osteopatia in Italia, in particolare in seguito alla legge n. 3 dell'11 gennaio 2018, entrata in vigore il 15 febbraio (Gazzetta Ufficiale 2018), che attesta il formale riconoscimento della figura dell’osteopatia in Italia come figura sanitaria, due studentesse, Federica Goldoni e Greta Maietti, della Scuola di Osteopatia OSCE | Osteopathic Spine Center Education di Bologna, hanno cercato, attraverso un sondaggio, di comprendere meglio la sua pratica, in particolare i motivi più comuni per la richiesta di consultazione.
Lo studio si è rivolto agli osteopati, attingendo alle liste pubbliche degli osteopati attualmente iscritti al ROI, (https://www.registro-osteopati-italia.com/).
Hanno risposto al sondaggio 143 osteopati italiani (56,3% maschi 43,7% femmine).
A ciascun osteopata partecipante allo studio è stato chiesto di scegliere due settimane lavorative all’interno del periodo 15/01/2023 e 15/03/2023 durante le quali compilare un modulo on-line per ciascuna visita eseguita all’interno di queste due settimane.
Sono stati raccolti i dati riguardanti il motivo del consulto osteopatico di 1012 pazienti, di cui 616 femmine (60,9%) e 396 maschi (39,1%).
La maggioranza delle persone che richiedono un intervento osteopatico sono adulti nella fascia di età compresa tra i 15-65 anni (67%), seguono gli anziani (18,7%) e i bambini (14,3%) (grafico 1).
Grafico 1 – distribuzione in base all’età dei pazienti
ll questionario ha raccolto i dati relativi a 1012 pazienti i quali hanno riferito 3716 (maschi 1379; femmine 2338) motivi di consultazione, con una media di 3,7 problemi riferiti in anamnesi.
Ciò significa che in media ogni paziente si è presentato in visita con 3/4 problematiche riferite.
Delle 3716 risposte riscontriamo, come visibile nel grafico 2, che la maggior parte riferisce problemi di tipo muscolo scheletrico con dolori vertebrali e del bacino (26,4%) e problematiche riferite ad altri problemi o motivi generali (21,4%) comprendenti ai primi posti: stanchezza, umore e disturbi del sonno. A seguire ricoprono percentuali simili i dolori e le disfunzioni craniche (11,5%), i dolori e disfunzioni viscerali (11,3%) e i dolori agli arti superiori (10,9%).
Percentuali inferiori sono presenti per le problematiche relative al dolore agli arti inferiori (8,86%) e all’ ambito pediatrico e neonatale con la sottocategoria dei bambini e neonati 0-14 anni (7,1%) e all’ ultimo posto quella delle donne in gravidanza (2,4%).
Grafico 2 - rappresentazione grafica delle caratteristiche dei principali ambiti osteopatici (3716) riferiti dai 1012 pazienti. I risultati sono rappresentati in termini assoluti e percentuali (in parentesi) (barra grigia) e suddivisione in femmine (barra rosa) e maschi (barra azzurra).
Analizzando in maniera più specifica i motivi del consulto osteopatico relativi all’ambito “Dolori vertebrali e del bacino”, nel rapporto tra la popolazione maschile e femminile, è possibile osservare qualche differenza (grafico 3): le donne consultano l’osteopata principalmente per problemi cervicali (n=212, pari al 22%) seguiti da quelli lombari e lombo sacrali (n=187, pari al 19 %).
Al contrario gli uomini soffrono primariamente di problematiche lombari e lombosacrali (n=153, pari al 16%), seguiti da problemi al rachide cervicale (n=101, pari al 10%).
Percentuali simili ricoprono, invece, i dolori dorsali e costali e del bacino, sia per la popolazione maschile che femminile.
All’ ultimo posto per entrambe le popolazioni abbiamo i dolori vertebrali irradiati.
Grafico 3 - Rappresentazione grafica dei motivi del consulto per l’ambito “Dolori vertebrali e del bacino “rapportati tra maschio e femmina in termini di frequenza.
Per l’ambito osteopatico “Bambini e neonati” il grafico 4 è rappresentativo della suddivisione in assoluto e percentuale delle 264 risposte pari al 7,10 % del totale.
Tra i motivi primari di consultazione per i bambini, troviamo le deformazioni craniche e della testa (n=62 risposte, pari al 23,5%).
A seguire le problematiche di reflusso e rigurgito (n= 48 risposte, pari al 18,2%) e il controllo successivo alla nascita (n= 47 risposte, pari al 17,8%) hanno percentuali di frequenza simili.
Grafico 4 – Schema riassuntivo del motivo del consulto dell’ambito osteopatico “Bambini e neonati (0-14a)”.
Conclusioni
I dati dimostrano che l’osteopatia è scelta ed apprezzata da milioni di cittadini come sistema di cura e, quindi, possiamo considerarla già una professione radicata. L’osteopatia presenta un suo specifico approccio clinico al paziente ed un proprio campo di intervento che riguarda la disfunzione somatica, di competenza esclusivamente osteopatica. Essa è una disciplina sanitaria altamente inclusiva in quanto rivolta a tutte le fasce d’età, dai bambini e neonati all’ anziano, alla donna in gravidanza.
Dal nostro studio emerge che la popolazione adulta viene trattata principalmente per dolori muscolo-scheletrici e disfunzioni localizzate nella colonna vertebrale, bacino e arti, ma anche disfunzioni craniali, problemi digestivi, problematiche bio-psico-sociali, disturbi dell’umore e del sonno e dolore cronico e sistemico.
L’osteopatia nasce come terapia di tipo preventivo e, per questo, è importante divulgare alla popolazione, tramite gli enti primari, quali siano le diverse problematiche per il quale ci si può rivolgere a tale figura professionale, ancor prima che insorga la malattia.
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